Venusian/erie
VENUSIAN/ERIE
A VOLTE PENSO
che sulla guerra
abbiamo costruito tutto
il nostro mondo
il nostro modo di pensare
parlare.
LA GUERRA
come somma idea
è paradigma di un'infinità
di sottoprodotti.
Intendo tutto quanto
ha degli opposti
tutto quanto ha dei contendenti.
L'eccellenza è compagna della deficienza
il bello del brutto
il vincitore del vinto
il migliore del peggiore.
Non possiamo uscire
da questo modo di considerare il mondo
pena perdersi in uno tutto nostro
senza più possibilità comunicativa.
Le parole del resto non si suddividono
in sinonimi (gli alleati)
e contrari (i nemici)?
LO SPORT
che ci piace così tanto
ha sempre un carattere agonistico
ha sempre un vincitore e un vinto
è sempre una simulazione
della guerra.
Metafora del mondo
a ragione.
Un vincitore da acclamare
e glorificare
ma quanti sono i vinti?
Quelli sono sempre molti di più
dei vincitori.
Si chiamano a volte
le persone normali
affatto super in qualche campo
anche della ricchezza certo
da enfatizzare trionfalmente.
I VINTI
non c'interessano affatto
sono troppo tristi
in alcuni casi
quando fanno quasi piangere
ci suscitano una certa e
umana compassione
cosicché gli si offre un pasto caldo
se proprio sono scesi
sotto la soglia del normale.
LA DEMOCRAZIA
è una gara a caccia del consenso
che assegna il premio
a chi ha avuto maggior gradimento.
In effetti
è solo una forma di sport
un po' meno metafora
con il nome "politica".
Da ragazzino non riuscivo a capire
che partito avrei dovuto votare da grande
perché nessuno corrispondeva mai
al mio ideale.
Da grande ho capito
che si decide sempre tra il meno peggio
e che in effetti
non c'è mai una vera e propria scelta
da fare.
Sembrerebbe proprio
un cul-de-sac.
Ma tutto ciò fa male
e ogni tanto
nasce qualcuno che non ci sta
e magari dice cose del genere
"porgi l'altra guancia".
Poi però ci si affretta
a devitalizzarlo
seppur nella sua
eccelsa santità.
Anche quella dei santi
campioni d'incasso dei ceri votivi
è una storia affascinante.
Nipotini degli eroi classici
anche loro dalla parte dei vincitori
seppur in altri agoni.
Ma cosa faremmo senza
i nostri eroi e i nostri santi
anche se solo ad personam?
Perduti in un mare
senza fari che c'illuminino
la rotta.
La questione non è dunque affatto
solo pratica
non è che dicendo no alla guerra
noi effettivamente
avremo la pace.
NO.
No perché i rivoli sono infiniti
e la questione è come il manto
di un vasto deserto che ricopre completamente la terra
è come si direbbe una questione universale
che nemmeno il termine culturale
potrebbe abbracciare
nella sua interezza.
Tuttavia seppur l'istinto alla guerra
possa ritenersi una pulsione auto conservativa
in un certo senso primordiale
no!
Non vogliamo tornare al mo' se dice
della vita protozoica
ora che conosciamo la civiltà
e sappiamo che possiamo essere anche
altro.
Che la civiltà ci sembri troppo burocratica
non è un motivo per distruggerla
forse dobbiamo renderla solo
un po' più colorata.
Per questo serve mantenere aperta
la porta dell'idealità.
Oggi la resistenza degli ideali
è ineludibile.
RESISTENZA
meno alla moda di resilienza
ma idea che si capisce in fretta.
Resistere a tutto ciò che vorrebbe
la porta chiusa.
Tenere fisicamente aperta la porta
con i piedi e con le braccia
coi denti se serve
forse anche con uno sforzo sisifeo
altrimenti se la porta si chiude
addio spiragli.
Questa mi pare oggi
la prospettiva che solo i nomi propri
di cui non c'è né sinonimo né contrario
possono percorrere
prodigandosi in un gesto umano
(qui da intendere venusiano)
per far sì che la porta-varco
non si chiuda
e per sempre.
IL CONGRESSO VENUSIANO
In questa direzione va.
Il 4 gennaio 2025
nel pomeriggio
al Cento4 di Bergamo
in Via Borgo Palazzo 104 L
sarà il suo giorno.
Durante la giornata ci sarà la possibilità
di compiere degli interventi di 3 minuti e 33 secondi.
Questi potranno essere svolti
in tutte le forme che si desidera
spaziando dall'intervento verbale
alla performance artistica.
Non c'è un tema prestabilito
e ognuno potrà esprimersi liberamente
nell'ottica dei nomi propri
e delle singolarità insostituibili
che rappresentano.
Chi vuole "portare la sua"
può farlo
rispondendo a questa email.
Sarò felice di trovargli
il tempo necessario
3 minuti e 33 secondi
per il suo intervento.
Perché?
È quello che serve.
Durante il congresso
vi sarà anche in mostra
il progetto di mail art
"Cose aliene - Alien stuff"
che ha visto 181 partecipazioni
a livello internazionale
e le cui opere verranno esposte
fino al 12 gennaio
integrandosi in un'originale
installazione artistica.
Quante belle cose
per lasciarsele scappare.
Attilio